TARTUFI E FUNGHI

25 - Armillaria mellea

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maxpower1th
view post Posted on 31/10/2012, 22:01




Armillaria mellea

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Cappello
4–7 (12–15) cm, carnoso, sub-globoso (fungo a forma di chiodo), poi conico, membranoso, leggermente umbonato al centro,
a superficie di colore giallo-miele o rossiccia o brunastra, con orlo sottile, arrotolato, lievemente striato.

Lamelle
Non fitte, bianche o rosee o con chiazze rossastre un po' decorrenti sul gambo.

Gambo
5–12 × 1–2,6 cm, cilindrico, giallastro o brunastro, ingrossato verso la base, di solito saldato con altri individui (fungo cespitoso),
pieno, midolloso, pruinoso, segnato da leggeri solchi verticali al di sopra dell'anello.

Anello
Bianco, striato e durevole.

Carne
Soda sul cappello e nella parte superiore del gambo, coriaceo-fibrosa nel resto, di colore bianco o carnicino.

Odore
Subnullo, fungino. Fungino intenso negli esemplari piuttosto sviluppati. Agliaceo e pungente negli esemplari molto vecchi.

Sapore
Acidulo e dolce, con leggero retrogusto amarognolo meno marcato negli esemplari più giovani.

Habitat
Cresce in autunno, cespitoso, parassita di ceppi e tronchi d'albero, di cui può causare la morte.

Commestibilità
È un fungo molto ricercato, apprezzato e consumato da sempre, ma non esente da rischi e poiché è uno dei funghi più consumati
al mondo, sono molte le intossicazioni ascritte al suo consumo. Contiene infatti tossine di natura proteica ("emolisine") termolabili
a 65–70 °C che si inattivano facendo bollire il fungo in acqua per 10-15 minuti. L'acqua di cottura va sempre buttata. Sono stati
registrati inoltre casi di disturbi gastrointestinali, di breve latenza, procurati da esemplari di A. mellea congelati a fresco, ovvero
senza preventiva cottura. Tale fenomeno non è ancora chiaro dal punto di vista scientifico. La teoria più accreditata è che con la
congelazione le "emolisine" vengano fissate nella struttura fungina e, pertanto, anche se poi si scongelano i funghi in maniera
corretta e si cuociono successivamente attraverso una prolungata cottura, tali principi attivi non vengono smaltiti completamente.
Questo fenomeno si registra anche in caso di gelate notturne, per cui è generalmente sconsigliato raccogliere questa specie e le
specie affini se la temperatura è scesa sotto lo zero nei giorni immediatamente precedenti il ritrovamento. Durante la cottura la
carne diventa scura, quasi nera e salvo esemplari molto giovani, si cucina solo il cappello. Gli esemplari piccoli e sodi si prestano
egregiamente alla conservazione sott'olio. Quelli cresciuti su ceppi di latifoglia sono considerati migliori di quelli cresciuti su ceppi
di conifera.
 
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