TARTUFI E FUNGHI

17 - Amanita muscaria

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maxpower1th
view post Posted on 22/2/2012, 22:18




Amanita muscaria

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L'Amanita muscaria (comunemente chiamata ovolo malefico) è uno dei funghi velenosi più appariscenti del bosco.

Cappello
Da 8–20 cm di diametro, da rosso vermiglio a rosso acceso, raramente giallastro, cosparso di verruche bianche o
gialle (resti del velo); orlo liscio, ma striato nel senso delle lamelle; cuticola viscida a tempo umido, facilmente
staccabile dal cappello. Allo stadio giovanile è chiuso ed a forma emisferica che, una volta maturo, si apre assumendo
la consueta forma a fungo.

Lamelle
Fitte, libere, bianche, talvolta volgenti al giallo-limone, con lamellule. Le lamelle sviluppano l'imenio, la parte fertile
del fungo dalla quale si formano le spore.

Gambo
Cilindrico e slanciato, bulboso alla base, bianco e portante anello e volva. Nettamente bulboso alla base, pieno poi
cavo, spesso squamuloso-forforaceo. Fino a 20–25 cm circa di altezza per 1-3 di spessore.

Anello
Collocato nella parte alta del gambo, ampio, membranoso, bianco, persistente, un po' striato.

Volva
Dissociata in fasce anulari concentriche, che avvolgono il tratto bulboso dello stipite, bianche e persistenti.

Carne
Bianca, colore arancio sotto la cuticola del cappello, soda.

Odore
subnullo.

Sapore
dolciastro.

Spore
Bianche in massa, ovali, non amiloidi, 9-11 x 6,5-7,5 µm. ed il loro numero è quasi incalcolabile nell'ordine
dei miliardi nel corso di un anno.

Habitat
]Estate-autunno nei boschi di conifere e di latifoglie, più frequente sotto conifere. Molto diffuso.


Commestibilità
La consumazione di questo fungo causa l'insorgenza della cosiddetta sindrome panterinica, che prende il nome
da un altro fungo appartenente alla stessa famiglia, l'Amanita pantherina. L'insorgenza di tale sindrome è dovuta
alla presenza combinata di sostanze neuroattive nel fungo quali: l'acido ibotenico, il muscimolo ed il muscazone.
La sindrome è caratterizzata da manifestazioni quali: disturbi gastrointestinali (non sempre manifesti), formicolio,
delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare (stato onirico), depressione,
talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida.

Specie simili
Nelle forme più aranciate ed in assenza di verruche (per slavatura da piogge), può essere confuso dai più sprovveduti con
l'Amanita caesarea, dalla quale si distingue facilmente per le lamelle bianche anziché giallo zabaione.

Attenzione! l'Amanita muscaria var. aureola può essere facilmente confusa con l'Amanita caesarea dai meno esperti.

Altri usi e credenze
In alcuni paesi europei è usato come stimolante, per l'effetto neurotropico; in altri paesi viene consumato dopo
prolungata bollitura (ad esempio in alcune zone del Giappone), oppure dopo salamoia e prolungati lavaggi.
Presso alcuni popoli del Nordeuropa e del Sud-America, viene usato come psichedelico. In Siberia solo in tempi
recenti il suo uso è stato sostituito da quello della vodka. Schultes e Hofmann riferiscono del rito di bere l'urina:
si usava bere l'urina di chi aveva usato il fungo, anche per cinque o sei passaggi; questo perché ogni passaggio,
pur conservandone i principi psichedelici, eliminava parte delle sostanze tossiche in esso contenute. Nell'antichità
l'amanita era anche stata oggetto di un florido commercio. Nelle zone in cui scarseggiava raggiungeva prezzi
esorbitanti. Si racconta che i Coriachi non avrebbero esitato a scambiare una renna per un solo esemplare di
amanita muscaria; ciò spiegherebbe lo stretto legame tra la civiltà della renna e l'uso degli allucinogeni. La
specie veniva nel passato usata anche come antiparassitario contro le mosche. Si immettevano in un contenitore
di latte dei pezzi del fungo e, dopo un giorno di macerazione, questo veniva usato per attirare le mosche che
morivano dopo averlo bevuto. In una scena del film-documentario su Ötzi, il protagonista beve una pozione che
ha tra i suoi ingredienti, anche l'amanita muscaria.

Chimica
Dal fungo sono state isolate numerose sostanze: L'unico composto contenente Vanadio esistente nel mondo vegetale.
È presente anche la Muscarina, ma in quantità minime e pertanto è da escludersi un possibile effetto velenoso. È stato
infatti accertato che la muscarina è presente nella quantità di circa 2,5 mg/kg. La muscarina stimola il sistema parasim-
patico provocando sudorazione, contrazione (miosi) delle pupille (effetto anti-midriatico, dato che la midriasi è il rilassa-
mento delle pupille), diminuzione della frequenza cardiaca, sudorazione profusa e aumento della peristalsi intestinale.
Un'altra sostanza presente nell'A. Muscaria è l'Atropina, farmaco anticolinergico per eccellenza. Su una piccola percentuale
della popolazione si è scoperto avere un effetto psicodislettico. Tuttavia è insostenibile che gli effetti tossici e psichedelici
della muscaria dipendano da questa sostanza in quanto presente in quantità molto ridotte. Gli effetti psicotropi possono
essere imputabili alla Bufotenina, sostanza presente anche nelle secrezioni dei rospi della specie Bufo bufo, ingrediente
attivo dei "filtri delle streghe".

Sono invece sostanze isolate in laboratorio come A) l'Acido ibotenico, B) il Muscimolo C) il Muscazone, ad aver suscitato,
nei volontari cui sono stati somministrate, esperienze psichedeliche similari a quelle provocate dal fungo. La quantità di
Muscazone contenuto nel fungo può variare di molto, anche a seconda della zona di raccolta: questo spiegherebbe come
mai la potenza psichedelica è incostante da fungo a fungo. Il Muscimolo, invece, viene escreto intatto per via urinaria,
questo potrebbe spiegare l'abitudine, testimoniata da vari scritti, di riciclare le urine di chi ha assunto la muscaria.
 
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maxpower1th
view post Posted on 22/2/2012, 22:46




Altre informazioni

Da questo fungo sono state isolate diverse sostanze:

Vanadio, (un elemento chimico con numero atomico 23 e simbolo "V" è un elemento raro, tenero e duttile) che fino ad
oggi non è stato isolato in nessun altro rappresentante del regno vegetale; per lo più si trova nei minerali composto con
altri elementi.

Muscarina, un alcaloide, scoperto nel 1869. Quando fu scoperta si pensava che fosse lei la responsabile delle proprietà
allucinogene del fungo. In realtà successivamente si è scoperto che la sua azione è del tutto secondaria, ma è responsabile
dei sintomi di nausea, vomito e visione offuscata. Tra l'altro è presente in quantità minime di circa 2,5 mg/kg.

Atropina, un tropan-alcaloide, presente in diverse piante.

Bufotenina che è un principio attivo velenoso che principalmente viene secreto da alcune ghiandole cutanee dei rospi (specie
Bufo bufo).

Ma le principali sostanze, isolate in laboratorio e responsabili degli effetti allucinogeni sono: l'Acido ibotenico, il Muscimolo
ed in minor misura il Muscazone.

L'acido ibotenico non attraversa il sangue del cervello tal quale ma viene trasformato in parte in Muscimolo mentre la restante
parte viene eliminata. L'azione viene quindi svolta dal Muscimolo che funziona come antirecettore GABA (gaba antagonista). Si
è visto che è particolarmente attivo nel cervelletto, nella corteccia cerebrale e nell'ippocampo.

Il Muscimolo, viene espulso tal quale dalle urine, senza essere metabolizzato e questo spiega l'usanza testimoniata da vari scritti,
di bere l'urina di chi ha mangiato questi funghi (per poter avere l'effetto allucinogeno) in quanto il Muscimolo passa attraverso i
reni senza essere modificato per cui l'urina avrebbe lo stesso effetto dell'Amanita senza però gli effetti negativi di nausea e vomito
provocati dalla Muscarina che non si ritrova nelle urine quindi in qualche modo viene metabolizzata. L'uso di bere l'urina a noi
occidentali fa inorridire ma per i popoli nativi americani ed orientali era una cosa normale usarla come disinfettante e medicinale.
Pertanto non deve apparire strano il fatto che bevessero l'urina di chi aveva ingerito l'Amanita muscaria.

L'acido ibotenico diventa comunque naturalmente con il tempo Muscimolo, un composto più stabile. Questo fatto è legato alla
tradizione per la quale gli indigeni siberiani lasciano seccare al sole o al fuoco il fungo in modo che i suoi effetti siano più potenti.
Utilizzavano inoltre i funghi di dimensioni più piccole e con molte "macchiette bianche" in quanto si diceva che erano più potenti
di quelli più grandi e di colore sbiadito.

E' stato accertato che la quantità di queste sostanze psicoattive è molto variabile a seconda del luogo di provenienza dell'Amanita.
Ecco perchè gli effetti del fungo non sono sempre uguali.


COME VIENE UTILIZZATA

Tradizionalmente venivano usate secche in quanto fresche provocavano il vomito. Il loro effetto inizio circa 2-3 ore dopo l'assunzione
e dura circa 6-8 ore. Alcuni fumano l'amanita secca con effetto quasi istantaneo ma di breve durata. E' impossibile dare indicazioni certe
sulle dosi minime che possono essere tossiche in quanto varia da fungo a fungo e dalla zone dove è cresciuto. Solo un'esame chimico
può dire la percentuale di principio attivo presente. Si sa che koryak come i chukchis erano soliti far seccare questi funghi in mazzi di tre
che era considerata la dose media. Una volta asciugati e resi friabili li prendevano con un po' di acqua. Oppure venivano masticati
direttamente.

La bibliografia su questo fungo è molto vasta. In ogni caso molti studiosi affermano che se viene mangiato tal quale, senza adeguata
preparazione, è mortale, viceversa se trattato in maniera adeguata, considerando che le sue tossine sono solubili in acqua, può essere
assunto senza problemi come avviene tutt'oggi in Giappone ed in alcune zone nel sud della Francia e della Spagna dove consumano il
fungo per i suoi effetti psicoattivi.

Si sconsiglia vivamente ogni tentativo di emulazione degli esempi sopra descritti, non essendone stati testati gli effetti collaterali: la
maggioranza dei testi micologici ne sconsigliano qualsiasi tipo di utilizzo alimentare.


EFFETTI

A livello fisico ha effetti stimolanti nei confronti del sistema parasimpatico provocando sudorazione, contrazione delle pupille, diminuzione
del battito cardiaco ed aumento della peristalsi intestinale, nausea, disorientamento. Non sono stati segnalati danni fisici per un uso
prolungato di questo fungo nè si sa che provoca dipendenza. A bassi dosaggi provoca una sensazione di ebbrezza, maggiore forza fisica
con alterazione della vista vedendo gli oggetti di dimensioni diverse dal reale. Chi ha studiato gli effetti che provocano questi funghi ha
appurato che i suoi effetti sono molto soggettivi e variano parecchio da persona a persona.


LEGISLAZIONE

E' considerata legale in quasi tutti gli stati in quanto non è annoverata tra le sostanze psicoattive per cui può essere tranquillamente coltivata,
venduta e posseduta. Un'eccezione è lo stato della Louisiana, negli Stati Uniti dove l’utilizzo di questo fungo non è legale se riferito all’uomo
mentre è permesso il possesso e la coltivazione per scopi rigorosamente estetici, paesaggistici e decorativi.

CURIOSITA'

Il nome Amanita coniato da Persoon Christian Hendrik può derivare dal nome greco "amanitai = senza dettagli" o da "Amanus" un monte
dell'antica provincia romana in Cilia a sud dell'attuale Turchia. Il nome Muscaria deriverebbe dal latino "muscarius= pertinente alle mosche"
per il fatto che il suo succo mescolato al latte (o pezzetti di fungo lasciati a macerare) ha delle ottime proprietà moschicida (le mosche attirate
dal latte lo bevono e muoino).
 
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amamusca
view post Posted on 23/2/2012, 15:49




Questo è per me, il più bel fungo !!!!!!!!!!!!

ok
 
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2 replies since 22/2/2012, 22:18   596 views
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